Tik Tok rischia di scomparire negli Stati Uniti. L’America vuole vietare l’utilizzo del social che ad oggi conta circa 170 milioni di iscritti.
La notizia arriva dalla Camera dei Rappresentanti che si è riunita mercoledì 13 marzo per la prima votazione sul ban. Ed è finita con 352 voti favorevoli e 65 contrari.
Perché l’America vuole vietare Tik Tok?
Tik Tok è di proprietà della società cinese Byte Dance. E non c’è bisogno di elencare i motivi di conflitto tra Stati Uniti e Cina.
Nel particolare, gli Stati Uniti ritengono che il fatto che una società così potente sul loro suolo sia cinese, rappresenti un serio rischio per la sicurezza nazionale. E’ tutta una questione di dati… Gli stessi che però vengono gestiti anche da Google e Meta, con quest’ultima al centro di recenti scandali (vedi Cambridge Analytica). Ma il problema non sono Google e Meta. Il problema è Tik Tok che è cinese.
Discriminazione?
Sì.
La società Byte Dance però puntualizza un aspetto: la società è formata per un 60% da investitori internazionali e nel proprio CDA ci sono 3 membri americani.
Che cosa chiede l’America a Tik Tok?
Gli Stati Uniti voglio che Byte Dance si faccia da parte e venda. A chi? Ad una società americana che sarà indicata dallo stesso Governo americano.
E a chi? Verrebbe da chiedere di nuovo. A Google o a Meta, andando quindi contro ogni principio di concorrenza che è stato percorso fino ad oggi per evitare il concentramento del potere (e del controllo) del mercato. Tant’è vero che Donald Trump, che già nel 2020 aveva caldeggiato l’ipotesi ban per Tik Tok, oggi nel 2024 si mostra invece contrario perché questo significherebbe dare le chiavi del potere ad un altro colosso. E lui è l’unico colosso ammesso. Per non parlare di Elon Musk...
Davvero per Tik Tok è la fine?
Anche se Byte Dance dovesse accettare di vendere, è facile immaginare che il costo sarebbe elevatissimo. Ecco perché solo in pochi potrebbero davvero permetterselo. E quei pochi – ovvero quelli citati qualche riga più su – hanno già i loro problemi di gestione dati.
Dopo il sì della Camera, cosa succede ora?
L’iter procedurale prevede che dopo il voto alla Camera si passi a quello del Senato. Ed il Senato non ha tutta questa fretta di discutere la legge: vuoi per altre questioni internazionali di maggiore urgenza, vuoi per le spese che il dibattito comporterebbe e sono tempi di magra per tutti. Ad ogni modo, se la legge passa anche in Senato, l’ultima parola spetterà al Presidente Joe Biden, il quale ha già detto che voterà a favore del ban.
In molti però fanno notare che lo stesso Biden è un tiktoker ed utilizza la piattaforma per la sua campagna elettorale. E lo fa perché sa che può raggiungere un’audience molto ampia, la stessa che, se l’app dovesse essere vietata, sarebbe alquanto scontenta delle sue decisioni.
Ad ogni modo, qualora la legge dovesse entrare in vigore, Tik Tok non scomparirà dall’oggi al domani. Si dovrà infatti passare attraverso lunghissime procedure tra cui quella primaria della vendita che, come detto, non è per nulla di facile attuazione.
Senza considerare l’ostruzionismo della Cina e le conseguenze di un’azione del genere. Ma questa sarà un’altra storia…
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