Il 28 gennaio è conosciuto per diversi motivi.

E’ il compleanno di Nick Carter dei Backstreet Boys, è il giorno in cui Jane Austen ha pubblicato “Orgoglio e Pregiudizio”, è il giorno in cui Elvis Presley ha fatto la sua prima apparizione televisiva ed è anche il giorno in cui l’Europa ha deciso di celebrare la privacy e la protezione dei dati personali.

Il 28 gennaio quindi è noto come il Data Protection Day.

Ma come si celebra il Data Protection Day?

Il giorno di festa va visto in due modi: il primo a livello aziendale ed il secondo a livello individuale

Partiamo dalle aziende. 

Celebrare il Data Protection Way per le aziende significa promuovere una giornata di approfondimento e recap delle migliori pratiche per proteggere i proprii dati personali e quelli di eventuali clienti: un workshop, una mezza giornata in auditorium, un refresh dei training che molte aziende propongono ai nuovi impiegati.

A livello individuale invece la sfida è più ardua, ma sicuramente utile. 

Una delle sfide può essere quella di cliccare non su “accetta”, non su “rifiuta”, ma su “leggi” quando ci appare l’articolo dei Cookies.

Dai, siate onesti, chi lo fa? 

Potrebbero esserci scritto “Accetti che veniamo a cena a casa tua ogni venerdì” e noi avremmo dato il consenso senza battere ciglio perché a noi interessa solo piombare su quella pagina web ed i Cookies disturbano. 

Possiamo davvero cogliere un’occasione il 28 gennaio. 

Così magari capiamo se le persone che verranno a cena sono simpatiche o no!

E’ Data Protection Day o Data Privacy Day?

Ci si riferisce allo stesso evento che ricade il 28 gennaio di ogni anni.
Data Protection Day è di matrice Europea, mentre il Data Privacy Day è di matrice americana.
C’è chi poi organizza un Data Privacy Day tutto suo come nel caso della Fondazione Restena e l’Università del Lussemburgo che insieme danno vita all’evento omonimo ma nel giorno del 29 gennaio.