La Verità dietro Meta Verified: Benefit, Promesse e Delusioni Meta Verified: Cosa Aspettarsi e Cosa Non Aspettarsi

Quando i Creators dicono (anzi, lamentano) che non c’è più la visibilità di una volta e che si aspettavano che le cose potessero cambiare con la spunta blu del Meta Verified, probabilmente non hanno tutti i torti. Andando a ritroso nella ricerca di articoli con la data di lancio del servizio a pagamento Meta Verified, quello della spunta blu, si trovano infatti pareri di disappunto per un’omissione: la promessa di una maggiore visibilità.

Quali sono i benefit di Meta Verified?

Chi si iscrive al programma, pagando 16,99 al mese, ottiene il sigillo di autenticità (il blue badge) su Instagram o su Facebook (se volete entrambi, sono due abbonamenti ma c’è lo sconto); un account protetto da tentativi di impersonificazione (quindi tutela dei contenuti originali generati); l’accesso all’assistenza Meta; stickers esclusivi e 100 stelle da donare ad altri Creators. 

Quindi, di promesse di maggiore visibilità neppure l’ombra. Ma perché non è stata mai fatta. 

Ciò che ha confuso l’utenza è stato l’annuncio di nuove funzioni, a favore dei Meta Verified, che avrebbero potuto migliorarne l’esposizione e la reach.  Ma mai è stato detto che i Creators dalla spunta blu avrebbero avuto un algoritmo a parte, che lavorasse solo per loro e che garantisse maggiore visibilità rispetto agli altri. 

Quali sono queste funzioni?

Si tratta di un già visto su Twitter, ovvero del filtro per i commenti dei clienti premium. Lo “spoiler” è apparso proprio su X (… non c’è niente da fare, lo chiameremo sempre Twitter…) grazie ad un post dell’influencer e digital marketing expert Lia Haberman: uno screenshot da Instagram che mostra la possibilità di filtrare i commenti potendo scegliere di visualizzare solamente quelli degli utenti Meta Verified. 

meta verified comment filter Meta Verified

Questa funzione è rimasta attiva per qualche settimana, per poi sparire. 

Si trattava infatti di un test di Meta che cerca in tutti i modi di dare più valore ai chi paga per avere la spunta blu. 

C’è chi però ne ha subito fatto una questione di discriminazione: io non pago e di conseguenza non vengo presa in considerazione. 

In realtà l’intento di Meta (così come lo è stato per X di Elon Musk) vuole essere quello di dare priorità ad account verificati, perché bot non possono certo passare l’esame dell’identificazione: in questo modo è come se si cercasse di preservare l’ecosistema e garantirgli maggior valore.

Ad ogni modo, questa funzione – come detto – ha rappresentato solo un test e non vi è alcuna conferma che possa essere implementata in futuro. 

Restano quindi le spiegazioni dell’Head of Business di Instagram, Adam Musseri, che (con coraggio) ha risposto agli utenti che già da tempo hanno notato un calo nell’engagement.
– Mosseri, il capo di IG, spiega perchè la Reach è calata

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