“Ora vi spiego come fare per monetizzare, guadagnare soldi con Instagram, ma sappiate che non è per tutti”.
Inizia così l’ultimo post di Adam Mosseri, Head of Business di Instagram, al quale va dato atto di averci messo la faccia, affrontando una delle questioni più spinose per tutti i Creator là fuori.
Partiamo però da un presupposto. Ci sono esempi del passato che hanno inculcato l’idea che fare un video assolutamente casuale che però per motivazioni sconosciute diventa poi virale, ti fa guadagnare fama e soldi.
Vi faccio i primi 3 esempi che mi vengono in mente e tutti vengono da Tik Tok.
Bella Poarch: nell’agosto del 2020, questa ragazza pubblica un video in cui canta in playback la canzone “M to the B”, facendo delle facce strane. Ad oggi ha 94 milioni di follower ed ogni suo video le frutta circa 90mila dollari.
Khaby Lame: nel periodo del Covid ha iniziato a pubblicare video dove faceva semplicemente un gesto, prendendo in giro chi compieva delle azioni quotidiane che avrebbero potuto essere risolte in maniera più logica. Per ogni post che pubblica arriva a guadagnare fino a 153mila dollari, ma con le partnership il suo guadagno arriva a 4 milioni.
Charli D’amelio: lei invece balla. E le cifre che guadagna sono simili a quelle di Lame.
Questi tre esempi ci danno la misura di come si sia diffusa l’idea del “faccio un video, divento famoso e mi sistemo per la vita”.
I Content Creator sono nati proprio perchè ognuno voleva sentirsi parte della comunità social, ritenendo che i contenuti prodotti fossero unici e degni di un’audience più ampia.
C’è chi investe tempo, denaro energie, chi si sforza davvero di produrre qualcosa di qualità che non sia il balletto o la smorfia. Ma qual è il risultato? Non si cresce. Non si arriva a fare il botto in termini di visibilità e guadagno.
Ma perchè? Perchè ormai la piattaforma è satura. Ed i contenuti di valore si confondono con quelli che di valore ne hanno meno e nessuno di loro, alla fine della fiera, viene ricompensato con i guadagni sperati.
Fatta questa premessa, arrivo all’oggetto dell’articolo, ovvero la spiegazione di Mosseri circa i guadagni su Instagram che non sono per tutti.
Mosseri dice:
“Fatemi essere chiaro. La maggior parte dei Creators è relativamente piccola, ovvero con poche migliaia di followers. E se siete in questo range non ha molto senso focalizzarsi sul guadagnare con questa audience. Dovreste invece focalizzarvi sul far crescere quest’audience ed usare Instagram in altri modi.
Ma se avete un account grande, con centinaia di migliaia di followers e volete che Instagram sia il vostro canale di sostentamento, ecco alcuni consigli…”.
Prima dei consigli… vi è chiaro quanto detto? Quello che Mosseri cerca di dire è “se sei piccolo, non pensare ad Instagram come tua fonte di guadagno”.
Andiamo ai consigli.
“Ci sono tre diversi modi per guadagnare su Instagram. Puoi essere pagato dai fans, puoi essere pagato dai brand, puoi essere pagato direttamente da Instagram”.
Come faccio ad essere pagato dai fans su Instagram?
Questa è la via più facile, ma anche quella meno remunerativa. Si può guadagnare sugli abbonamenti e sui regali (Subscriptions e gift). Ma mentre i regali sono disponibili per tutti, è pur vero che non tutti i creator hanno a disposizione lo strumento degli abbonamenti. Offrire un abbonamento significa regalare a persone davvero interessate a quello che produci, la possibilità di avere dei contenuti esclusivi. Ma chi acconsente a darti 3 euro, 5 euro al mese, deve essere fortemente interessato. E molto spesso sappiamo che posso trovare quegli stessi contenuti altrove e free. E questo perchè, come si diceva prima, il mercato è davvero saturo.
Come faccio ad essere pagato dai brand su Instagram?
Questo è il metodo di monetizzazione più redditizio, in cui girano i soldi veri (una stima di 10 miliardi di dollari). Qui è il brand che ti sceglie. E’ il brand che ti paga per pubblicizzare quel prodotto/servizio. Per intenderci è la fonte di guadagno degli influencer sopra citati o di una Chiara Ferragni alle prime armi.
Il consiglio che dà Mosseri è quello di essere “picky”, pignoli, di non accontentarsi del deal solo perchè dietro ci sono dei soldi, ma di credere davvero nel prodotto che si decide di sponsorizzare. Questo perché le persone si accorgono facilmente se una sponsorizzazione è sentita, veritiera oppure no e questo può avere un impatto sulla riuscita della sponsorizzazione stessa o sulle eventuali future.
Come faccio ad essere pagato da Instagram?
Ed eccoci ad un’altra spinosa questione. Si tratta di ricevere soldi direttamente da Meta sul modello performance-based incentives. Mosseri dice che è un’opzione che al momento è testata in US, Giappone e Korea e che si spera di espandere dappertutto. Ma c’è un MA! Mosseri dichiara apertamente: “Non sarà mai disponibile per tutti i creator”. Perchè? Perchè ci sono milioni e milioni di creator ed è economicamente insostenibile pagare tutti direttamente.
I commenti.
Facile immaginare il tenore dei commenti al post di Mosseri. Creators e non che accusano Instagram di fare discriminazioni, di costringere le persone a pagare (fare sponsorizzate) per avere più copertura ed engagement.
Il sentimento comune è che i Creators non si sentano valorizzati su Instagram (in un commento si legge di un utente che ha generato 90 milioni di visualizzazioni, guadagnando 56 dollari) e che lo stesso Instagram stia morendo.
Ma la domanda è: è davvero plausibile pensare di affidare ad un social network l’unica fonte di guadagno?
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