In Cina, accendendo il televisore, potreste trovarvi di fronte a scene come queste:
Queste signorine non sono reali: sono avatar di influencer (come le chiameremmo oggi) o di addette alle televendite (come in realtà sarebbe giusto chiamarle).
Questi cloni sono creati con l’Intelligenza Artificiale e replicano voce, modi e movimenti delle persone a cui si ispirano. A volte però capita che manca il sync tra quello che dicono ed il movimento delle labbra ed è solo così che viene il dubbio: “Ma sono reali?”.
Ecco, tutto questo potrebbe finire su TikTok.
Anzi, in realtà su TikTok sta già succedendo, ma per il momento sulla versione cinese dell’app (Douyin).
Come funziona?
L’inserzionista lancia l’idea, butta giù uno script magari anche grazie a ChatGPT… L’AI video generativa fa il resto, replicando aspetto e movimenti di una persona reale, esattamente cone farebbe Vlogger di Google AI:
Ne parlo qui: Google AI presenta Vlogger: da una foto si crea un video con voce e gesti
Nel caso dei cinesi, si fa affidamento all’interessantissimo Xiaoice (il sistema AI sviluppato dal Microsoft Software Technology Center nel 2014 e basato sul framework di calcolo emozionale).
La parte che in teoria potrebbe restare ancora all’uomo è scegliere il prodotto da commercializzare, stabilire un prezzo, valutare se il complesso del lavoro sia soddisfacente.
Per il resto, l’AI sostituisce qualsiasi processo. E fa davvero strano dirlo. Non che non lo sapessimo già, ma dover affermare (e confermare) ogni volta che l’uomo non è più indispensabile, mette sempre un po’ di angoscia.
C’è poi anche l’aspetto economico. In Cina i top streamer creati dall’AI possono contribuire fino all’80% delle vendite totali di un’azienda e la stessa azienda può risparmiare sui futuri costi d’ingaggio, promozione e tutte le spese correlate ad una televendita.
Vista così, si capisce perfettamente perché anche TikTok vorrebbe provare l’efficacia degli Influencer virtuali. Ma c’è un particolare.
Come detto, nella versione cinese dell’app è già possibile imbattersi negli streamer cloni, ma è del TikTok occidentale di cui stiamo parlando.
Gli influencer virtuali in Cina funzionano alla grande perché si è più propensi a questo tipo di scambio commerciale.
Nel mondo occidentale, invece, gli utenti di TikTok fanno girare i soldi tramite le donazioni ai creators e difficilmente tramite i flussi d’acquisto.
Meta invece punta ad utilizzare gli avatar in un’altra maniera.
Già a settembre dello scorso anno era stata lanciata l’idea degli AIs, ovvero bot che avevano le sembianze di personaggi molto popolari che sarebbero diventati i tuoi nuovi migliori amici: ad esempio, in questo articolo, parlo di come si possa colloquiare amorevolmente con il chatbot di Snoop Dogg e parlare di videogiochi.
Ora l’intenzione è quella di creare avatar dei principali influencer di Instagram per fare in modo che abbiano un maggiore contatto con i propri fan. Anche l’utente potrà a sua volta creare il bot che più lo rappresenta ed avere questa simpatica conversazione tra due bot…
Il che fa abbastanza sorridere conoscendo l’impegno (o la fatica???) di Meta, ed Instagram in particolare, nel contenere se non eliminare l’ingerenza dei bot sulla piattaforma IG e nel voler promuovere un engagement sempre più forte tra creator e fan, perché senza quello la reach va giù.
Ed Instagram lo sa.
LEGGI: Mosseri, il capo di IG, spiega perchè la Reach è calata