Lo chiamano “incidente”, ma la verità è che potrebbe trattartsi di uno dei furti di dati più ingente della storia. Parliamo infatti di dati appartenenti ad oltre 70 milioni di persone, ovvero di clienti ed ex clienti di AT&T, una delle più importanti società telefoniche americane.
AT&T copre solo gli Stati Uniti?
No. AT&T ha sede a Dallas, nel Texas, ma gli uffici principali sono in Gran Bretagna. La rete di telecomunicazioni copre 127 nazioni nel mondo.
Basterebbero già questi numeri a far salire l’ansia.
Dove sono finiti i dati degli utenti AT&T?
Le informazioni rubate sono finite nel dark web, ovvero in quella parte oscura di internet che non è indicizzata, che non è possibile da trovare con i classici motori di ricerca e che spesso conservano attività illegali.
Quali sono le informazioni rubate ad AT&T?
La società fa sapere che si tratta per lo più di numeri di previdenza sociale e di codici di accesso, dei PIN. Ma non si esclude la possibilità che nel dark web siano finiti anche dati sensibili come nomi, cognomi, indirizzi email, numeri di telefono e di conto.
In apertura di articolo ho definito questo “data leak” tra i più grandi della storia.
In realtà ce n’è uno che è ancora più grande. Molto più grande!
Qual è la fuga di dati più grande della storia?
Siamo alla fine di gennaio 2024, esattamente quando per ironia della sorte, l’Europa celebra il Data Protection Day, ovvero una giornata di sensibilizzazione sull’importanza di tutelare i propri dati (ne parlo qui).
Viene scoperta un’enorme fuga di dati che gli esperti ribattezzano MOAB (Mother of all Breaches). Si tratta della scoperta di 12 terabyte di informazioni che fanno rima con 26 miliardi di dati personali.
Utenti dei social (LinkedIn e X in particolare), ma anche Sina Weibo (il social utilizzato in Cina) e Tencent, società di investimenti, anche questa cinese.
Nel caso della fuga dei dati di AT&T le indagini sono in corso per risalire ai responsabili, se si tratta ad esempio della stessa società di telecomunicazioni o di qualche fornitore.
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