Qualche settimana fa avrei voluto riportare l’uscita infelice (quanto veritiera) dei social media manager di Instagram che avevano dato l’ok all’uscita di un carosello di consigli per aumentare i numeri dei Content Creator, la cui prima immagine era: “Basta piangere perché non hai follower e copertura!”.
Non l’ho fatto nell’immediato, ma ho continuato a pensarci.
Per lavoro, sono a contatto con i Content Creator di Meta e per quanto possa essere d’accordo sul “Basta piangere” (perché è effettivamente così), ho ritenuto quella frase poco rispettosa se consideriamo i continui bug sulla piattaforma, gli investimenti fatti da persone che continuano a vedere 0 risultati, i numeri inspiegabilmente bassi di chi cerca di portare davvero dei contenuti di qualità.
Sono andata quindi a riprendere quel post.
Ma non l’ho trovato!
Instagram ha rimosso la prima foto del carosello ed il contenuto in questione parte direttamente con le tip.
Ma io sono una persona previdente e quando ho visto quel post ho fatto subito uno screenshot:
A riprova che sto dicendo la verità, ecco i commenti di chi come me aveva notato quel post:
Al di là della scelta di essere stati un po’ troppo inappropriati nell’apostrofare, di fatto, i Content Creator come esseri capricciosi che piangono e sbattono i piedi, in casa Instagram si sono resi conto che il problema della Reach che è calata è effettivamente un PROBLEMA.
L’approccio iniziale del CEO, Adam Mosseri, è stato quello di spiegare (nei suoi AMA – Ask Me Anything – settimanali) come funziona la nuova Reach, quali sono le strategie di engagement che i Content Creator devono tenere a mente, quali sono le aspettative per il moderno Instagram che non è più quello del pre-Covid.
L’algortimo si muove attraverso i fattori specifici e di ranking (come è spiegato nell’articolo linkato), ma queste spiegazioni non sono mai bastate a chi si aspettava molto di più dalla piattaforma.
E così, mentre Mosseri si prodigava in consigli e predicava la parola dell’esperimento (“Sperimentate! Trovate quello che fa davvero per voi!”), Instagram raccoglieva i feedback furiosi dei Creator.
Il primo risultato si trasforma nell’annuncio fatto poche ore fa dallo stesso Mosseri: l’algortimo è cambiato. Ed è cambiato a favore dei piccoli Content Creator. O almeno, questo è quello che ci si augura avvenga nel giro di qualche mese , quando i cambiamenti entreranno ufficialmente in vigore.
L’algoritmo di Instagram ora favorisce i Content Creator
A partire dal prossimo mese, il nuovo algoritmo andrà a spingere sui contenuti originali anziché su quelli dei cosiddetti aggregator.
Gli aggregator sono quelli che collezionano contenuti di terzi, che ripostano reels, foto, video appartenenti ad altre persone e che hanno un maggiore seguito. Prendete ad esempio gli account che raccolgono post di gatti: quelli hanno più Reach e followers dei padroni dei gatti stessi che hanno dedicato un account ai loro pelosi.
Solitamente il ruolo di un aggregator onesto è quello di postare un contenuto non originale, taggando il creator originale ed invogliare la platea a seguire l’account originale. Dico “solitamente” perché non tutti utilizzano questa (chiamiamola( deontologia: assistiamo infatti alla crescita di account di meme e repost con il solo fine di aumentare il proprio seguito.
Instagram cambia le carte in tavola ed annuncia il “Direct Replace“, ovvero: anziché mostrare tra i suggeriti gli account aggregator, vengono spinti i post originali. In questo modo il suggerimento avviene davvero per i non follower dei Content Creator, ai quali viene chiesto comunque di non adagiarsi sugli allori e continuare a creare engagement per la propria community.
L’annuncio, fatto da Mosseri in persona (puoi ascoltare qui), ha come sempre ricevuto commenti sia positivi che negativi.
Qualche esempio:
“In qualità di aggregato sono molto deluso. Abbiamo aiutato negli anni centinaia di piccoli e grandi Creator a raggiungere una Reach più ampia di quella che avevano. Ci sono centinaia di reposting pages su Instagram e state per scoraggiare un terzo di loro ad utilizzare la piattaforma“.
“E’ una potenziale piccola vittoria per i Creator più piccoli che cercano di aumentare la Reach e nuovi follower, ma non ci riescono perché l’algoritmo si basa sui livelli di engagement. Vedremo se funzionerà. Ho solo paura che ai Creator più grandi possa essere data maggiore priorità, ma voglio sperare che non sia così“.