Qualcuno tra i tiktokers italiani ci sta già provando, ma l’Uncanny Valley trend è già pronto a dividere i make up artists.

Di cosa parliamo? Guardate questa foto:

uncanny valley

No, non è un tutorial per il trucco di Halloween, ma è la chiara scelta di voler assomigliare ad un robot e allo stesso tempo di voler  assomigliare ad un umano. Sì, mi rendo conto, sembra complicato, ma più che complicato è inquietante, anzi, uncanny. 

Tuttavia, c’è della ricerca dietro questo trend, perchè non è il solito balletto che troviamo su Tik Tok.

Siamo nel 1970 ed il professore di robotica Masahiro Mori riprende prima un concetto espresso dallo psichiatra tedesco Ernst Jentsch nel saggio “Psicologia del Perturbante” (dove perturbante è la traduzione letteraria di “uncanny”) e poi da Freud ne “Il Perturbante”. L’idea di ciò che genera angoscia viene quindi trasferita in tutt’altro ambito, la robotica appunto, dove Mori afferma che, la somiglianza umana del robot arriva a raggiungere un livello in cui la sensazione che genera nell’osservatore è repulsione. 

C’è un grafico che spiega tutto questo, ovvero quando l’approccio da parte dell’uomo resta positivo e quando negativo:

tik tok trend

Quando la sensazione rientra nel perturbante, allora l’empatia sprofonda. Nell’Uncanny Valley. 

E quindi cosa stanno facendo i tiktokers?

Si truccano. Fanno “attempts” per creare make up da uncanny, ovvero robot usciti male o umani usciti male, fate voi. 

IMG 2157 uncanny valley

Come lo fanno? Usando una base che rende la pelle molto chiara, con contouring che mette in risalto zigomi e rughe nasolabiali, gioco di matita ed ombretti per rendere gli occhi rotondi e musichetta di sottofondo distintiva.

Interessante proprio la scelta musicale: si tratta di “Brutus” della rapper The Buttress che diventa davvero inquietante se accompagnata ai video dell’Uncanny Valley, ma che in realtà racconta dell’omicidio di Giulio Cesare e di Bruto… Quindi con il trucco alla Annabella non ha proprio nulla a che fare. 

Anzi… vi invito a guardare il video e a fare un confronto di sensazioni: se siamo nell’Uncanny Valley, quindi nel disagio, oppure se siamo a nostro agio muovendo la testa a ritmo di musica.

uncanny valley

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